Nella giornata del 19 Marzo, si è svolta la visita di un istituto svedese alla nostra scuola. E’ un’esperienza molto formativa, ma allo stesso tempo anche molto impegnativa, dato che ogni attività deve essere preparata in precedenza e cronometrata, affinché i discorsi non siano troppo lunghi e monotoni. Così noi del II F e i ragazzi del II E abbiamo preparato vari progetti tra cui una presentazione sul nostro tragitto scuola-casa, l’abaco e l’e-twinning, la festa del papà (dato che cadeva proprio quel giorno) a cui abbiamo assistito in Aula Magna.
Federica II F
.Il livello di competenza linguistica del ragazzi svedesi, un pò per l’età, circa 18 anni, un pò per il diverso contesto culturale nel quale vivono, è più elevato del nostro. Per effetto di questo scambio abbiamo riscontrato e siamo venuti a conoscenza di numerose differenze tra il nostro mondo e il loro. Solo due piccoli esempi: in Svezia gli studenti non indossano le scarpe all’interno della scuola e poi non esistono forme di cortesia come il "lei" in italiano. E’ sempre interessante e affascinante scoprire le diversità e la visione del mondo e della vita di altre nazioni. Esperienze come questa sono formative, educative ma soprattutto sono un ottimo metodo di verifica e di pratica della lingua inglese.
Laura II F
.Sono rimasto incantato dal fatto che, per loro, la scuola è come una casa, tant’o che hanno il pavimento di legno e camminano scalzi. Sono rimasto sorpreso anche quando si è creato un attimo di confusione e un ragazzo svedese ha notato che noi Italiani parliamo uno sopra l’altro, impedendo loro di capire ciò che stavamo dicendo. Ho conosciuto due ragazzi e li ho trovati molto simpatici anche se mi hanno detto che gli Svedesi in generale, sono persone molto chiuse, nel senso che, se incontrano un amico per strada, fanno finta di niente e girano la faccia da un’altra parte. Per concludere, ringrazio la scuola che ci ha dato questa magnifica opportunità e ringrazio tutti i professori che hanno collaborato insieme a noi studenti ad organizzare il tutto. Spero che esperienze di questo genere siano ancora tante.
Emiliano II F
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