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Auschwitz 2009: un viaggio nella memoria - Liceo Statale Niccolò Machiavelli

Auschwitz 2009: un viaggio nella memoria


Domenica 25 ottobre 2009 gli studenti delle scuole di Roma che hanno aderito al progetto “Noi ricordiamo” sono partiti per un viaggio nella memoria con destinazione: Auschwitz.

L’iniziativa è organizzata ormai da anni dal Comune di Roma insieme alla Comunità ebraica e ancora una volta il nostro Istituto ha avuto la possibilità di partecipare a questa esperienza che ha permesso a sei studenti del nostro liceo – tre della sede centrale e noi tre della sede di via Giovanni da Procida – di andare in Polonia dal 25 al 27 ottobre.

Il viaggio, a cui hanno partecipato i rappresentanti di quaranta scuole, ha coinvolto circa duecentocinquanta studenti di realtà molto diverse tra loro, tra cui alcuni ragazzi rom, altri di religione islamica e qualche giovane polacco della scuola “Grudzinskiego”. Ad accompagnare noi studenti – oltre all’Assessore Marsilio ed al Sindaco Alemanno – c’erano tre sopravvissuti ai campi di sterminio, nonché Marcello Pezzetti, storico italiano specializzato nello studio della Shoah, il delegato alla memoria, Claudio Procaccia, ed esponenti della comunità ebraica romana, come Benedetto Carucci Viterbi.

Il viaggio di quest’anno aveva come intento anche il ricordo di stermini dimenticati, quali quello dei disabili, dei rom, degli zingari e degli omosessuali; per questo motivo sono intervenuti anche rappresentanti di tutte queste diverse realtà. Il viaggio ha ripercorso le vicende della Shoah con l’intento di rendere noi giovani il più possibile partecipi e consapevoli di quello che è accaduto in modo tale che non si ripeta mai più. Partecipi e consapevoli delle atrocità subite e delle sofferenze provate da così tante persone… Una consapevolezza che si acquisisce solo camminando nel campo di Auschwitz. Appena si entra nel campo di concentramento, si intuisce immediatamente il dolore e la sofferenza vissuti dai deportati. Tutto è immerso nel silenzio; è il luogo stesso - la ferrovia, le baracche e le rovine - a trasmetterti tristezza e abbattimento. Queste sensazioni sono state rese più forti dalle testimonianze dei sopravvissuti che con coraggio ci hanno raccontato la realtà di quegli anni. Tramite le loro storie personali ci hanno fatto rivivere con l’immaginazione la loro cattura, il viaggio e i giorni terribili nel campo. Abbiamo ascoltato la testimonianza di Sami, che era un ragazzo di tredici anni scelto per lavorare, quella delle sorelle Andra e Tatiana, che avevano solamente sei e quattro anni, e alla luce delle loro esperienze ci siamo calati in quella realtà. Abbiamo visto le condizioni in cui vivevano i prigionieri privati dei loro averi, dei loro affetti, del loro nome e della loro dignità. Abbiamo visitato una mostra nella quale sono esposti tutti gli oggetti che i Russi hanno trovato al momento della liberazione dei campi di concentramento; abbiamo visitato le ricostruzioni dell’interno delle baracche nei diversi periodi e le varie celle di tortura presenti nel campo di concentramento di Auschwitz 1.

Infine abbiamo deposto davanti al muro delle fucilazioni una corona di fiori in onore di tutti coloro che sono stati sterminati. Ed è qui che un numeroso gruppo di ragazzi si è riunito per cantare l’Inno e pregare: questo è stato sicuramente il momento più toccante e significativo dell’intero viaggio. Eravamo uniti in una sola voce, uniti per vivere e far rivivere emozioni indescrivibili. Uniti “per non dimenticare”. Un viaggio di formazione, un viaggio verso la consapevolezza di un passato che non deve e non può essere dimenticato, perché, come ci ha ricordato la sopravvissuta Andra, “senza memoria non c’è futuro!”

Sara Caferra

Laura Donato

Costanza Calabrese

classe III A indirizzo sociopsicopedagogico

Ultimo Aggiornamento: 26 novembre 2011

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