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RSS: il viaggio nel tempo della classe IV G 2013-2014 - Liceo Statale Niccolò Machiavelli

RSS: il viaggio nel tempo della classe IV G 2013-2014

Integrazione alla programmazione curricolare del progetto Comenius RSS , anno 2013 – 2014, prof.ssa Giselda D’Eugenio


Amarcord :un film per iniziare il viaggio

A m’arcord, mi ricordo, è stato il film del venerdi, all’ultima ora.

Salutato dai ragazzi come una benedizione , alla fine di una lunga ed estenuante settimana, si è trasformato ben presto in un’occasione per conoscere un regista italiano di cui spesso si sente parlare, ma che si conosce solo superficialmente, associando distrattamente il suo nome alla Dolce vita o forse ad Otto e mezzo.

Il film , che si può definire corale, appartiene alla produzione più autobiografica di Fellini e racconta l’adolescenza di Titta in una cittadina romagnola durante gli anni trenta. Titta , sempre in calzoncini corti , viene seguito nelle scorribande con gli amici, negli scherzi stupidi, nei rapporti conflittuali con il padre, nella complicità con la madre, nei primi turbamenti erotici. A tutto questo fa da sfondo l’Italia Fascista, in una dimensione piccola e provinciale , in cui non manca la somministrazione dell’olio di ricino al povero padre di Titta e la descrizione di una classe insegnanti , terrorizzante , rigida , gerarchica, ma continuamente sbeffeggiata da Titta e dai suoi compagni di scuola.

I ragazzi si sono completamente immersi nel recupero memoriale del regista, divertiti ed affascinati da alcuni personaggi come Gradisca , la tabaccaia, il nonno perso nella nebbia come nella sua mente e lo zio matto, con il suo leggendario “ Voglio una donna “.

Contemporaneamente gli studenti hanno conosciuto la cinematografia del nostro grande regista, le sue tecniche , il set cinematografico a Cinecittà , che segna anche il passaggio notturno del transatlantico Rex e le musiche evocative di Nino Rota.

Fellini ripensa alle proprie origini, mescolando sentimenti contrastanti, quali distacco e complicità, nostalgia e superamento e tutto questo è stato un laboratorio importante per i ragazzi , per iniziare il loro viaggio nella narrazione autobiografica.

RSS Video about F. Fellini produced by class IV G - 2013-2014 and their teacher G. D’Eugenio from fasa on Vimeo.

Narrazioni di narrazioni

Il laboratorio di scrittura creativa, effettuato nell’ambito del Progetto Comenius 2013 – 2015 Ready, steady, slow , sulla tematica del tempo cronologico in dimensione personale, con la classe IV G, ha avuto come oggetto la narrazione autobiografica , ispirato alla tematica di un progetto già svolto precedentemente con Mediazione Sociale in un’altra classe.

Preziosi strumenti per il nostro percorso sono stati rappresentati dal libro di Duccio Demetrio “Raccontarsi, l’autobiografia come cura di sé “ e dal romanzo di Eduardo Galeano “Le labbra del tempo”.

Avendo ben presente la frase di Demetrio “ La memoria ci insegna a diventare custodi della memoria “, abbiamo iniziato la nostra avventura per giungere all consapevolezza dell’importanza della cultura della memoria, per sviluppare la capacità di riflettere sulla nostra storia e,soprattutto ,per cercare di imparare dalla nostra storia. Eravamo sicuri che lo scrivere ed il parlare di sé costituisse per tutti un grande stimolo per la scrittura.

La prima tappa, viaggiare nel passato, ha rappresentato un momento importante per rovistare nei bauli della soffitta alla ricerca di oggetti abbandonati, per incontrare i nonni e per ascoltare le loro storie, per rivedere la terra d’origine e ritrovare le radici. Episodi emozionanti ed evocativi, come una nevicata vissuta dietro i vetri di una casa in Romania, rattristata da un abbandono, giochi spensierati su un morbido divano, momenti indimenticabili in cui si conosce la pienezza della felicità infantile, parole di un maestro che ci hanno fatti sentire importanti.

Nel viaggio a ritroso nel tempo è stata particolarmente stimolante la lettura del romanzi di Eduardo Galeano “Le labbra del tempo”, di cui riportiamo un breve racconto particolarmente significativo per il nostro viaggio : “Quando guarda una montagna, Miriam Miguez, vorrebbe attraversarla con lo sguardo per entrare dall’altra parte del mondo. Anche quando guarda la sua infanzia, lei vorrebbe attraversare con lo sguardo quegli anni andati, per entrare dall’altra parte del tempo. Dall’altra parte del tempo c’è la nonna.

Nella sua casa di Cordoba la nonna nascondeva alcune scatole segrete. A volte , quando lei e Miriam erano sole, e non c’era pericolo che qualche intruso entrasse a curiosare, la nonna socchiudeva i suoi tesori, e lasciava che la nipotina guardasse.

Quei lustrini, medagliette, piume d’uccello, vecchie chiavi, ferri da calza, nastri colorati, foglie secche e ritagli di riviste sembravano cose; ma entrambe sapevano che erano molto più che semplici cose. Quando la nonna morì, tutto quello sparì, forse bruciato o gettato in pattumiera.

Miriam adesso ha le sue proprie scatole segrete. A volte le apre."

La seconda tappa , il presente , è stata il momento della rifessione, chi siamo , le nostre personalità, i nostri limiti , le nostre paure, la musica, le canzoni, i valori, i momenti di oggi, uno spazio importante di analisi e di consapevolezza.

L’ultima tappa , il futuro, il folle volo verso l’ignoto e qui si libera l’immaginazione per partire su un aereo verso mondi migliori, per farsi prendere dall’incertezza e rifugiarsi nel calore del presente, per abbandonarsi ai sogni, alle speranze , ai progetti realizzabili.

Sono la loro insegnante ed ho seguito il loro viaggio con discrezione ed affetto. Ho letto ile narrazioni e mi è sembrato di entrare nelle pieghe più riposte dei loro animi , ho conosciuto lli aspetti poco visibili delle loro personalità, ho imparato a capirli.

L’epilogo del viaggio.

Lo spettacolo di accoglienza per le Delegazioni Comenius 2013 – 2014, per l’incontro di progetto di Ready, Steady, Slow

Lo spettacolo di accoglienza per le delegazioni francese, polacca, tedesca e spagnola ha avuto come protagonisti la classe IV G ed alcuni studenti della classe VG, IIIG , IV E e IV H.

Particolarmente sorprendente è stata la scoperta dei talenti che si annidano e si nascondano nelle diverse classi. Quella ragazza al primo banco timida e silenziosa ha in realtà una voce melodiosa, quell’altra, sempre china sui libri , con l’aria svagata e sognante, suona benissimo il flauto, il ragazzo, un po’svogliato, è in realtà un bravissimo rapper, mentre tante ragazze e ragazzi hanno rivelato un vero talento da ballerini e da attori.

Anche in questo caso è stata importante la riflessione sul concetto del tempo interiore , analizzando alcuni testi di Bergson e Svevo, a cui è seguita l’elaborazione di un breve saggio da parte dei ragazzi della IVG.

Lo Spettacolo

Tutto iniziò da un gomitolo di lana.

Nell’allestimento dello spettacolo abbiamo cercato un oggetto, un aforisma che potesse essere l’elemento centrale, il filo rosso che unificasse la nostra storia e l’abbiamo trovato proprio nel filo rosso dii un gomitolo di lana, nella frase di Bergson che campeggiava sul palcoscenico “ Il tempo è come un gomitolo di lana”.

Infatti gomitoli rossi pendevano dalla balaustra ottocentesca del Villino Centurini, sulle note dell’ Aria sulla Quarta Corda di Bach, suonata al flauto ed il gomitolo è stato l’oggetto simbolico passato di mano in mano dalle attrici che hanno aperto lo spettacolo con la poesia di Ungaretti, In memoria, in cui il canto poetico eterna nella memoria collettiva l’oscura vita di Mohammed Sceab, amico arabo di Ungaretti, dandogli, almeno da morto, quella patria che non aveva potuto trovare in vita.

La recitazione è stata ripresa nel momento centrale dello spettacolo, quando sulla magica sinfonia di Claire de lune di Debussy, suonata al piano, le attrici hanno schiuso le labbra del tempo con le piccole storie di Eduardo Galeano e, nella parte finale con l’evocativa poesia di Saba in Tre poesie alla mia balia, in cui siamo approdati ai “ verdi paradisi dell’infanzia”, accompagnati dalle note di Gabriel’s Oboe di Ennio Morricone . I gomitoli rossi , infine ,sono stati i giocosi protagonisti lanciati in aria dai ragazzi nel Gran Finale, sulle coinvolgenti note di Tempo di Jovanotti.

La parte coreutica ha rallegrato lo spettacolo con coreografie composte interamente dai ragazzi. Abbiamo seguito la danza nel tempo dal periodo elisabettiano fino all’hip hop, passando attraverso gli anni 70’ ,80’ e 90’,oppure il tempo si è piegato alla danza con movimenti lentissimi e velocissimi, meccanici e sinuosi.

Le canzoni - Time after Time, Hold the line, If my dream - grandi protagoniste dello show , sono state interpretate dalle cantanti che si muovevano disinvoltamente sulla scena, che amplificava naturalmente le loro voci, mentre il testo originale del rapper è stata accompagnato da una poetica majorette.

Protagonisti meno visibili, ma significativi sono stati i due grafici , sempre presenti in scena, mentre disegnavano l’orologio liquido di Dalì, il Coniglio di Alice e scrivevano aforismi sul tempo interiore.

Protagonisti occulti il bravissimo fonico, i professionali cineoperatori, le assistenti di studio e tutti i ragazzi che hanno contribuito con passione alla messa in scena del loro spettacolo.

Prof.ssa Giselda D’Eugenio

Rehearsal of Comenius Show from Gianluca Viscomi on Vimeo.

Ultimo Aggiornamento: 15 marzo 2014

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