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La città dei ragazzi ed il volontariato - Liceo Statale Niccolò Machiavelli

La città dei ragazzi ed il volontariato

Dopo l’incontro con lo scrittore Eraldo Affinati, gli alunni del IIIG parlano del suo libro e del loro desiderio di volontariato.


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Alumnos, escritor y profesores
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El 23 de mayo el escritor italiano Eraldo Affinati vino a presentar su libro "La città dei ragazzi" en nuestro Instituto. Nosotros del curso 3G y otras clases del Instituto ya habíamos leído su libro para el proyecto Comenius y nos había gustado mucho. De esta manera he comprendido mejor sus emociones de escritor y también de profesor de ’La città dei ragazzi" cuando contaba las historias de sus alumnos y en particular cuando comentó el viaje que él hizo con dos alumnos en Marruecos.

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Affinati en Marruecos
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Este viaje lo impresionó y lo conmovió muchísimo porque conoció a las familias y entendió mejor las orígines de estos chicos. Yo me imaginaba muy bien los detalles del viaje, mientras que él lo describía y explicaba, porque me acordaba perfectamente de todo lo que escribió. Me gustaba mucho como Affinati hablaba y contaba las historias de estos chicos extranjeros.  De echo después de sus explicaciones y aclaraciones tenía ganas de leer el libro otra vez!  Además él nos contó su método de educación en la escuela y como afrontaba todos los días las dificultades y los problemas de su alumnos.

Así nos propuso la idea del voluntariado, de ayudar a enseñar, como hacía él, el italiano a estos chicos. A mí me gustó muchísimo esta idea, creo que cogeré esta oportunidad porque creo que es increíble empezar la gran acción del voluntariado, haciendo estos pequeños gestos.  Además hasta ahora no tuve jamás la ocasión de hacer voluntariado, por eso estoy encantada de poder empezar el próximo año con estos chicos.

A mí me gusta la idea de poder hacer voluntariado porque para mí, saber que con una pequeña acción como la de enseñar las reglas de gramática italianas, estoy ayudando mucho a estos chicos me hace muy feliz y me hace sentir como muy importante y partícipe en la creación del futuro de estos chicos.

Para acabar creo que el voluntariado se puede hacer también con pequeñas acciones, por eso creo que todos nosotros podremos contribuir de alguna manera, haciendo voluntariado y ayudando a la personas en dificultad, a hacer cada día  nuestro mundo mejor.   Alice Marinelli

El 23 de mayo nuestra clase y otras encontramos al escritor Eraldo Affinati que nos contó algo sobre su profesión y nos explicó también las razones que lo empujaron a escribir “La Città dei Ragazzi”, el libro que nos ayudó para el proyecto “Comenius” y donde se desarrollan las temáticas de la integración y de la inmigración.

El objetivo del escritor es dar una educación a los jovenes extranjeros para que encuentren un trabajo. La mayoría de esos adolescentes viven situaciones muy difíciles, dejan sus países y sus familias esperando encontrar una vida mejor en Italia. Creo que este escritor se interesa a estos jóvenes más que el gobierno italiano. En efecto ha creado ya una pequeña escuela para enseñar italiano a los extranjeros. Esta idea me encantó mucho por eso he decidido dar mi disponibilidad al proyecto pennywirton http://www.eraldoaffina...

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Hablando del voluntariado
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Me gusta ayudar a los demás sobre todo a esos chicos porque podría ser una oportunidad para acercarme a ellos, para comprender sus historias y conocer sus culturas. Michelle Diku

El lunes pasado en nuestra aula Magna encontramos al escritor Eraldo Affinati,el autor del libro “La città dei ragazzi”.

Él nos ha contado su experiencia como profesor en la comunidad de “La città dei ragazzi (La ciudad del niño)” que podemos encontrar en Roma.

En esta comunidad hay diferentes chicos que tienen muchos problemas. Ellos llegan de varias regiones del mundo donde hay guerras, pobreza y se sufre el hambre...En este sitio ellos estudian, aprenden, crecen, viven todos juntos y hacen muchos proyectos para el futuro.

Eraldo Affinati es un hombre muy disponible y simpático. Nos ha contado de su viaje en Marueccos con dos alumnos, Omar y Faris. Nos dijo que fue una experiencia fantástica, puesto que conoció a las familias de sus chicos. Los padres de Omar y Faris fueron muy amables y disponibles con él y como no hablaban su mismo idioma, ellos comunicaban con gestos y se entendían igualmente...

Los alumnos de mi Instituto y yo, le hicimos varias preguntas y al final de esta entrevista él nos invitó a participar a esta iniciativa, o sea ayudar a chicos extranjeros a aprender italiano...!

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Entrevistas a E. Affinati
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A mí me gustó muchísimo su entrevista y sobre todo su libro, ya que nos ha contado su verdadera experiencia, todo lo que ha visto, todas sus emociones y sentimientos ..

Para acabar creo que escuchar y sustentar a estos chicos que necesitan ayuda es una cosa maravillosa!!!!... Eleonora Piacentini

Alcune recensioni degli alunni sul libro ’La città dei ragazzi’ di Eraldo Affinati

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Affinati-copertina
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L’autore rappresenta le storie dei suoi ragazzi spiegandone i comportamenti, le esperienze e facendo immedesimare il lettore in essi attraverso dialoghi qotidiani spesso riportati in dialetto romano. Il romanzo mi è piaciuto molto per le riflessioni dell’autore sulla propria identità che ritrova nei ragazzi a cui insegna, ma soprattutto perché adesso capisco meglio una realtà che mi ha sempre sfiorato senza toccarmi davvero e passando ogni mattina per la Stazione Termini riesco a vedere dietro gli occhi di ogni straniero che incontro le esperienze, le difficoltà, i sacrifici e le situazioni dei loro Paesi. Ilaria Gennaro IIIG

Il libro mi è piaciuto molto, quello che mi ha più affascinata è il fatto che Eraldo sia riuscito a perdonare il padre nonostante ne abbia sentito la mancanza, e trasformare il rancore che provava nei suoi confronti, in una riflessione sull’educazione e sulle problematiche che hanno affrontato e affrontano tutti i giorni i ragazzi della comunità nella quale insegna. Anna Sabina D’Addezio

Ho trovato il libro "la città dei ragazzi",un romanzo molto bello ed interessante.Un libro profondo che tratta argomenti quotidiani come l’immigrazione,tema al quale sono particolarmente interessata. Il libro presenta varie storie ognuna con protagonisti diversi e talvolta questo può risultare un pò difficile da seguire. è un libro abbastanza scorrevole, e poprio perchè è diviso in molte storie non trasmette noia.La parte del romanzo che ho letto più attentamente è stato il viaggio di Eraldo Affinati con Omar e Faris in Marocco,perchè l’autore ha descritto ogni particolare, riguardanti soprattutto l’ambientazione,e le persone. Leggendo le parole di Affinati mi sono immedesimata in questo viaggio. Silvia Miranda

Secondo me questo è un romanzo che dovrebbe essere letto da tutte le generazioni. Oltre a narrarci le difficili situazioni nelle quali vivevano questi giovani prima di Entrar a far parte della Città dei Ragazzi, denuncia anche il modo in cui i paesi Colonizzatori abbiano influito malevolmente sulle società dei vari paesi. Ė un insegnamento dal quale dovremmo apprendere che dietro agli sbarchi clandestini, si celano molte verità nascoste e ci mostra inoltre come l’ amore e gli altri affetti possano cambiare l’ animo di una persona. Michelle Diku

I silenzi, le diverse realtà, la lingua, la povertà, la comunicazione, gli affetti, la solidarietà, il passato e la famiglia. Nonostante abbia trovato questo libro poco scorrevole, non per problemi di lessico ma per il contenuto al quale non sono abituata visto che solitamente mi oriento su altri generi di lettura, i valori elencati sopra sono quelli che il romanzo è riuscito a trasmettermi. Delle esistenze diverse passate tra viaggi e banchi di scuola, il perché di alcune scelte e le ragioni sulle quali dovremmo riflettere , perché l’autore vuole proprio farci capire che invece di disprezzare gli immigrati, come fanno molte persone , bisognerebbe aiutarli e sostenerli nell’integrazione, renderli a loro agio in un paese nel quale si sentono disorientati, dovremmo riuscire a gestire la multi etnicità come fa l’insegnante con i suoi alunni. Mi hanno stupito le varie caratteristiche di ogni ragazzo ed il loro rapporto con Affinati, che per loro è un punto di riferimento. Il viaggio nelle terre del Marocco ha potuto aprire ulteriormente ai miei occhi una visuale stravolgente e profonda, essere trasportati tra usanze e posti diversi, capire i valori di altre società, affrontare le paure e la povertà passando attraverso lo svolgersi di una giornata , i pasti, il ruolo della donna e dell’uomo nella società , i lavori, i giochi, le stanze di una casa sono tutte cose che mi hanno dimostrato ancora una volta le diversità , perché nonostante siamo tutti uguali viviamo in un mare aperto di diversità tra cose nuove che si scoprono ogni giorno diverse. Francesca Paludetti

Nonostante abbia trovato questo romanzo poco scorrevole e a tratti un po complicato da seguire, ho trovato gli argomenti trattati molto interessanti e profondi. Ho visto questo libro più come un diario, ed è proprio questa caratteristica che mi ha dato modo di immedesimarmi maggiormente nei personaggi e nelle loro vicende. Mi hanno colpito molto le caratteristiche do ogni ragazzo e soprattutto il loro rapporto con Eraldo Affinati. Inoltre il viaggio in Marocco mi ha molto emozionato e aiutato a capire i deversi valori, le diverse condizioni di vita e sociali che molti ragazzi sono costretti ad affrontare ogni giorno. Napoletano Michela.

A mio parere questo romanzo è molto interessante e particolare. Mi è piaciuto molto per il fatto che, insieme ai ragazzi, è cresciuto anche l’autore che, osservando fatti e persone estranei al suo mondo, trova della spiegazioni sulla sua vita. Da questo emerge che, nonostante le differenze culturali, i comportamenti e le reazioni delle persone non sono poi così differenti. Camilla De Angelis

Il romanzo mi è piaciuto molto anche se all’inizio temevo fosse più impegnativo e di difficile comprensione di quanto in realtà si è rivelato; infatti all’inizio l’ho letto un pò lentamente, ma poi mi ha interessato sempre più. Sono presenti molte riflessioni ed è un aspetto che mi è piaciuto perchè ho trovato interessante come, dalle storie di ragazzi che apparentemente non hanno niente a che fare con la storia del protagonista, l’autore sia riuscito ad arrivare a definire anche la sua di storia, che mai era riuscito a comprendere. Eraldo si riconosce infatti nei suoi alunni perchè ascoltando i loro racconti, vedendo le loro difficoltà, leggendo nei loro occhi il loro dolore e la loro frustrazione capisce che forse anche lui, e forse senza rendersene conto, anni prima si è trovato davanti uno degli ostacoli che si trovano a dover superare anche loro, cioè quello di vivere e crescere senza l’aiuto del proprio padre. Alla fine riesce quindi a scoprire finalmente le sue vere radici; e questo è uno degli aspetti più interessanti a mio parere, oltre al fatto che si tratta di una comunità che aiuta ragazzi in difficoltà e da’ loro un forte supporto. Chiara Gregori

Ultimo Aggiornamento: 12 dicembre 2011

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